PICCOLO GIRO DI LOMBARDIA 2-6 LUGLIO 2020

27.12.2020 15:06

E’ gia  un anno che  sono con gli arancioni ,   non ho mai smesso di osservarli, mi incuriosiscono perche’ apparentemente si presentano come una delle tante squadre ciclistiche amatoriali , ma poi vedi cose che li differenziano dagli altri. Non solo per le notevoli quote rosa  , una dozzina su di una cinquantina di iscritti , ma anche la loro voglia di fare gruppo piu’ che competizione , di fare ciclismo ,ma anche   cicloturismo, una cosa nuova per me che  provengo da squadre dove si faceva solo competizione    .  Un giorno racconto agli amici del Nazionale una mia passata esperienza  : Somma Barcellona in 7  tappe, il racconto  piace e mi viene richiesto di organizzare qualcosa di analogo ,     da qui nasce l’idea  del piccolo giro di Lombardia ,  solo territorio italiano , 5 tappe e 730 km , percorso ad anello che segue in parte il periplo della Lombardia, ma con la precisa idea di mescolare un serio impegno ciclistico con turismo e conoscenza del territorio.

 

L’organizzazione non è facile siamo in pandemia con tutti limiti imposti, in particolare per il pernottamento , ma dopo non poco lavoro trovo i miei compagni di viaggio siamo in 5  , io(Daniele) Sergio, Sonia, Giovanni e Angelo ,  in piu’ una macchina di appoggio guidata da Loris che ringrazio per la disponibilità .

Ed eccoci alla prima tappa , partenza dalla chiesa di Somma Lombardo con destinazione Sondrio , 155 km , qualcuno del Nazionale  ci accompagna fino a Cernobbio dove effettuiamo una prima sosta in una pasticceria di un cugino di Giovanni, un pieno di zuccheri e via , si prosegue sul lago di Como . A Laglio passando davanti al cancello di Villa Oleandra , Sonia allunga il collo per cercare di vedere il divino George , ma lui chissà dov’è . Arriviamo a Colico non solo su strada normale ma anche trovando alcuni pezzi di ciclabile che ci fanno evitare diverse gallerie .Da Colico prendiamo la bellissima ciclabile della Valtellina che ci porterà fino a Sondrio seguendo il fiume Adda. Siamo freschi e la prima tappa fila via in fretta , pernottiamo a 2 km da Sondrio  ,nel dopo cena Sergio si inventa di fare una diretta Facebook che all’inizio sembra un servizio del cinegiornale di telesettelaghi , ma poi si rivela un successo che si ripeterà ogni sera.

Per la seconda tappa sono previsti 156 km che ci porteranno sul lago di Iseo , ma in mezzo c’è da scalare sua maestà il Mortirolo, dopo 45 km inizia la salita Sergio allunga subito e sparisce alla nostra vista,  due tornanti dopo lo raggiungiamo procede lentissimo, lo superiamo  , alla fine  sulla cima arriverà primo Giovanni poi io , Angelo ,La bravissima Sonia che nonostante qualche problemino che non cito , stacca Sergio , che giungerà buon ultimo a 35 minuti dal primo,   filmiamo il suo arrivo in vetta   e ,il tutto sarà impietosamente postato sui social , prima di prendere la discesa indossiamo per una foto di rito la maglietta bianca per la raccolta fondi per il ciclismo giovanile  , una iniziativa di Sergio Gianoli , giornalista .

La terza tappa km 147 è quella che ricorderemo per il paesaggio piu’ spettacolare  , attraversiamo su strade secondarie  la franciacorta con i suoi vitigni, poi prendiamo la  ciclabile lungo il Mincio incontrando   luoghi incantevoli come Valeggio sul Mincio, ma anche Mantova per finire a Sabbioneta ,  splendido borgo  rinascimentale dichiarato patrimonio di valore universale dall’Unesco.   Dormiremo a San Nazzaro , altro bel agriturismo .   A fine giornata avendo fatto deviazioni turistiche i km sono diventati  182 ,   e dopo tre tappe la stanchezza si fa sentire tutta, nonostante questo usciamo a cena in un ristorante che troviamo in piena  campagna , praticamente nel nulla , dove ci rifacciano con una cena innaffiata con abbondante  vino locale,  nel dopocena spunta anche  una bottiglia di Magnum,  alla fine ci scoliamo anche quella in una atmosfera surriscaldata, a dirla tutta  non è proprio una vita da atleti , ma a volte ci vuole.  La quarta tappa ,da San Nazzaro a Travo(Piacenza) km133  nelle intenzioni doveva essere di trasferimento ,ma ci accorgiamo subito che la stanchezza che già ieri si era fatta sentire , stà prendendo il sopravvento ,ci rendiamo conto quanto siano dei marziani i professionisti che al Giro d’Italia si fanno tre settimane di fila sempre al massimo.  Ad un certo punto non basta la fatica ma  abbiamo anche  un guasto meccanico , a Sergio si rompe il cambio elettronico che rimane bloccato sul rapporto piu’ duro , dovrebbe salire in macchina ma lui vuole continuare in bici anche se  basta una collinetta per piantarsi e cosi’ in un paio di occasioni si attacca e si fa trainare per un pezzetto dalla macchina di appoggio pero’ tiene duro e caparbiamente arriverà al traguardo . La tappa prevede dopo 90 km un simpatico incontro con l’ex professionista Eddy Ratti e con lui altri soci del Nazionale che ci sono veduti a trovare , con loro pedaliamo gli ultimi 40 km con anche un po di salita  Eccoci finalmente a Travo all’agriturismo IL VITE accaldati e senza  energie ,  formiamo un bel gruppone per un buon pranzo, cui seguirà una serata sulle rive del locale fiume Trebbia dove mettiamo a mollo i piedi alla ricerca di quella frescura che il meteo di oggi ci ha negato.

Siamo  all’ultima tappa km  144 che ci dovrà riportare al punto di partenza :Somma Lombardo . Partiamo in tre , io Giovanni e Sergio cui qualcuno con grande spirito sportivo ha prestato una bici .

 Attraversiamo il Po e poi  Pavia ,Bereguardo, Morimondo, Abbiategrasso ,  sempre alla ricerca di fontanelle perché anche oggi è un caldo asfissiante ,ci immettiamo sull’ultima ciclabile , quella lungo il naviglio che ci porterà fino al traguardo finale di  Somma Lombardo . Qui procediamo pigramente , i pensieri si affollano nella mente , si cominciano a tirare delle conclusioni su questa avventura , due cose ci hanno sorpreso : la fatica , l’avevamo sottostimata , ma è stata piu’ del previsto , forse gli anni passano ma per fortuna le motivazioni restano.  Poi il paesaggio ,  quando si parla di Lombardia si pensa ad una delle regioni piu’ operose d’Italia , industrie , traffico, stress, frenesia, inquinamento; non abbiamo incontrato niente di tutto questo , abbiamo trovato una regione con paesaggi mozzafiato , dalla montagna piu aspra , i meleti della Valtellina, alla romantica collina di ordinatissimi vitigni  , alle sterminata pianura dove l’agricoltura la fa da padrona , borghi ricchi di storia ed arte, agriturismi molto curati con personale molto gentile e disponibile e infine tanti km di  ciclabili , fuori dal traffico, lungo un fiume , pace e silenzio.  Eccoci a Somma al traguardo, quale sarà la prossima avventura ?       E chi lo sà  , l’unica certezza è che sarà con una maglia arancione e in buona compagnia .

 

 

                                                                           Daniele Savio